Treno e Carnevale, la domenica di Montemarano

lunedì 21 maggio 2018

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| Rassegna Stampa

A Candela sono saliti dell’Abruzzo, a Lioni da Cosenza e Salerno, a Monticchio dalla Lucania. Treno affollato, accenti di diverse regioni del centro e sud Italia. Partenza da Foggia e arrivo a Montemarano, stazione della Avellino-Rocchetta riaperta in questa domenica di febbraio dal clima decisamente favorevole: niente pioggia o neve, temperature invernali senza eccessi. È il treno del Carnevale, evento pensato da Regione Campania e Fondazione Fs assieme al Comune di Montemarano.

Oggi e domenica 18, i vagoni storici hanno ripercorso la ferrovia turistica del De Sanctis aggiungendo, dopo la tappa di Montella dello scorso ottobre, altre due fermate alla linea: Cassano Irpino e appunto il paese della tarantella e del tipico carnevale. All’arrivo della locomotiva nella frazione di Ponteromito è tempo di festa. La musica della montemaranese riempie il piazzale della stazione, ci sono le maschere, i fuochi pirotecnici. Sul palco allestito tra le bandiere tricolore, quelle del Touring Club che assieme ad altre realtà associative si è occupato di promuovere l’evento nella sua rete. Parla il sindaco Beniamino Palmieri che ha seguito l’organizzazione fino al minimo dettaglio, e parlano i riferimenti istituzionali dal Parlamento alla Regione Campania che si sono impegnati per la riapertura della tratta ferroviaria.

Ci sono Coldiretti, che ha servito sui vagoni un cuoppo di prodotti del territorio, i produttori di aglianico il cui nome è associato in modo indelebile a Montemarano, i clown e i teatranti che hanno accompagnato con la loro animazione i passeggeri. Ma sul treno era stata anche l’amministrazione comunale a fare la voce grossa curando i viaggiatori con piccole attenzioni, che testimoniano la capacità di accoglienza di questa piccola comunità del Calore, terra di confine tra l’Alta Irpinia e il capoluogo. Distribuito il programma del Carnevale e un segnalibro dedicato all’evento su cui è stampato uno scritto di De Francesco. “Si v’addimmannano: che è a montemaranesità? Rispunniti ca è ‘na cosa ca non se po’ ‘nzecà, ma s’adda jatà, s’adda gustà, s’add’assaggià”. Promozione totale del territorio: enogastronomia, cultura, tradizione. Qualcosa che ancora non s’era visto in un anno e mezzo di ritorno del treno sulle rotaie della Avellino-Rocchetta, ma qualcosa che deve essere preso a modello per le future tappe ed eventi. Così il treno da mezzo diventa strumento per il turismo in queste terre. Poi la festa continua in paese. Le navette si riempiono e inizia la risalita verso il centro storico dove il Carnevale guidato dal caporabballo esplode in tutta la sua rituale vivacità.

fonte:http://www.irpiniapost.it